Magistratura e Governo: tensioni e polemiche strumentali

Uno dei punti non compresi o fraintesi, in questa polemica Governo-Magistratura, è quello della “soggezione del giudice alla legge” di cui all’art.101, 2° comma, Cost. : forse non si comprende, da parte di esponenti del Governo, che il giudice del ventunesimo secolo non è e non può essere la “ la bouche de la loi “, come si teorizzava in Francia nella metà del Settecento

Quesito n. 4 Partecipazione dei membri laici a tutte le deliberazioni del Consiglio direttivo della Corte di cassazione e dei consigli giudiziari”

Il quarto questito chiede di far partecipare alle valutazioni sulla professionalità dei magistrati anche i membri non togati (cioè professori universitari e avvocati). In questo modo non si migliora il servizio giustizia, ma si mette in pericolo l’indipendenza del giudice, perché potrebbe trovarsi a decidere una causa in cui una delle parti sarà…il suo futuro giudice

Quesito n. 5 – Abolizione delle 25 firme per candidarsi al CSM

Il quinto quesito referendario chiede di abrogare l’obbligo di presentare 25 firme affinché un magistrato si possa candare al Consiglio Superiore della Magistratura. Ma nessuna corrente sarà scalfita, e nemmeno impensierita, se qualche magistrato in più vorrà affollare le liste elettorali. L’unico modo per sperare di ridurre il correntismo è cambiare il sistema elettorale del CSM.

La riforma della prescrizione. Chi ha paura di una Giustizia che funzioni?

La riforma Bonafede della prescrizione, approvata con la legge 3 del 2019, prevede che i reati commessi dal 1° gennaio dell’anno prossimo non potranno più estinguersi dopo la sentenza di primo grado. Ad oggi si può arrivare fino al terzo grado come stabilito dalla famigerata legge ex Cirielli approvata nel 2005 dalla maggioranza di centrodestra. Tale provvedimento fu duramente e platealmente contestato dal centrosinistra che ora – paradossalmente – lo difende come bandiera di libertà.