Un po' caro 'sto De Caro. Un divertissement per non piangere

di Marco Ottanelli
con la collaborazione di Antonio Mancin

 

 

È un buon libro quello che si apre con aspettativa e si chiude con profitto.
Amos Bronson Alcott, Table Talk, 1877


Chissà quali aspettative aveva mai il signor Massimo Marino De Caro quando, nelle lunghe e si suppone rilassate giornate napoletane, saccheggiava la biblioteca dei Girolami ed altre simili istituzioni italiane, chissà quali altri futuri profitti immaginava, quando dalla vendita dei volumi pregiati sottratti a migliaia incassava, a nero, circa un milioncino (di euro).

Incuriosisce la vicenda che ha portato Massimo Marino De Caro alla carica di direttore di un ente prestigioso (e poi però alla patrie galere), per il modo in cui si è sviluppata e costruita: una nomina ministeriale per compiacere un amico potente, una assoluta mancanza di verifiche e di controlli (anche i più ovvi), titoli di studio inventati di sanapianta, spacconerie e privilegi, danni irreparabili al patrimonio. Tutto raccontato con dovizia di dettagli da Stella in questo articolo del Corriere (non saltate il link, leggetelo! Dovete leggerlo!). Ma incuriosisce ancora di più l’ambiente spento e totalmente non reattivo di quello che è il nostro Stato in cui essa, la vicenda, è stata possibile. Perché, altrove, no, non sarebbe stata possibile.

Avete mai provato a cercare lavoro, voi? Avete mai provato a inviare una domanda per un qualsiasi posto di magazziniere, di scaricatore, di operaio generico? Vi sarete trovati tutti, come è capitato a me, di fronte all’immane impresa di compilare un curriculum perfetto, stilisticamente, graficamente, ortograficamente. Per non parlare dei contenuti di merito. Ma non per tutti le cose sono uguali…

il curriculum si presenta come uno schema rigoroso. E’ di fondamentale importanza organizzare al meglio gli spazi ed i contenuti. Il curriculum è la prima impressione che date al datore di lavoro …ed in campo lavorativo non esiste quasi mai una seconda possibilità. (“come compilare un curriculum vitae”, 2009)

Al Ministero dei Beni Culturali, dove giace ed è ancora possibile consultare il curriculum che ha permesso al De Caro di diventare direttore della biblioteca napoletana, le possibilità invece sovrabbondano, e probabilmente non vanno tanto per il sottile: prendono quel che gli si passa. Intanto non è neanche necessario presentarsi di persona, per avere un bell’impiego: basta mandare un fax. E De Caro, infatti, manda un fax

Curriculum De Caro

Quella che vedete è la intestazione di quel famoso curriculum, mandato via fax il 5/04/2011 come da stampa automatica in alto, e con correzioni, integrazioni, aggiunte scritte a mano in pessima grafia. A parte la massa di informazioni inesatte e poco chiare che seguono, solo questa presentazione quantomeno casareccia, in un qualsiasi altro contesto, in una qualsiasi altra circostanza, nei confronti di una qualsiasi altra persona, avrebbe fatto cestinare il fogliaccio all’istante, facendolo sparire per sempre, con ignominia.
Ma al ministero dei beni culturali tutto questo va bene, convince, piace.

D’altronde, come non essere ammaliati, affascinati, da quanto scritto ed illustrato (tutto storto, tutto sbilenco… ma è la sostanza che conta) alla fine delle due paginette fax, comprovato dalla firma?

Curriculum De Caro

Wow. Caspita. Giùe, come si dice a Firenze! Questo qua ha pubblicato nientepopodimeno che la bibliografia di riferimento su Galileo Galilei! Ma allora…come esitare un solo momento di più?

Lo so cosa state pensando, o malevoli lettori: visto che poi si è scoperto che il Dott. Prof. Principe De Caro non era né principe, né professore, né dottore, pensate: non è che per caso il testo in questione sia anch’esso frutto della fantasia del candidato, e al ministero non hanno controllato manco quello??

Diffidenti! Il libro c’è, esiste, eccome, avoglia. Orpo, se esiste! E costa anche una giusta quantità di soldi, perché il modesto prezzo al pubblico è di solo trecento – euro – trecento , sull’unghia. Oh, spese comprese, eh! Mica siamo a profittare di nessuno!

Libro De Caro

Rimane una ultima, decisiva domanda: ma quale mai casa editrice ha pubblicato, ad uno che non si sa neanche da dove venga, senza arte né parte, senza mestiere e senza titoli, un testo così impegnativo ad un prezzo così impegnativo su un tema così impegnativo, permettendogli con questo di arrivare ad un incarico così impegnativo?
Non è molto impegnativo scoprirlo, basta far caso al nome, appunto dell’editore: De Caro. Una coincidenza incredibile, un caso, una beffa del destino? No no, abbiamo verificato. L’editore del libro del signor Massimo Marino De Caro è proprio lui, il signor Massimo Marino De Caro. Un editore serio, puntuale, dal lavoro attento, magari un po’ circoscritto, ecco…Perchè è interessante verificare quanti e quali libri ha editato, la Massimo Marino De Caro editore, e per farlo, basta avvicinare il cursore a questo link e fare clik. ….

Visto?