Dal Kossovo alla Georgia, l’Italia è sempre più realista di qualsiasi re.

SECONDO CAPITOLO (clicca qui per leggere il primo capitolo) di Marco Ottanelli   La validità giuridica delle proclamazioni di indipendenza: Kosovo e Ossezia Il 21 febbraio 2008 il consiglio dei Ministri del governo Prodi approva la relazione del ministro degli affari esteri, Massimo D’Alema, e riconosce la indipendenza del Kosovo. La regione serba sotto il […]

Guerra in Siria: fuori dall’ONU solo rischi

L’intervento armato in Siria proposto dagli USA (Obama) e dalla Francia (Hollande) è pericoloso perché mina le basi della legalità internazionale: l’unico organismo che può autorizzare legalmente un intervento militare è il Consiglio di Sicurezza dell’ONU, e gli interventi unilaterali, anche se motivati da ragioni umanitarie, si pongono fuori dal diritto internazionale. Non si può prescindere dal suo rispetto per la soluzione al conflitto siriano, e dal coinvolgimento di tutte le parti interessate, comprese le potenze regionali e internazionali, per trovare una soluzione duratura.

Dal Kossovo alla Georgia, l’Italia è sempre più realista di qualsiasi re.

L’attacco della Georgia contro l’inerme popolazione di Tskhinvali, la piccola capitale dell’Ossezia del Sud, comincia a configurarsi per quel che è stato, un vigliacco e criminale bombardamento scatenato durante la trasmissione televisiva in mondovisione della cerimonia inaugurale delle Olimpiadi, effettuato in quell’orario ed in quella occasione per provocare più morti civili possibili(1.500, secondo le prime – mai smentite- notizie).
La posizione italiana ha dimostrato (per una volta!) un’inaspettata autonomia, riuscendo a perseguire al contempo la pace e l’interesse nazionale, come raccontiamo nel primo capitolo del nostra speciale dedicato alla crisi tra Georgia e Ossezia.